Lenta, ma costante: la crescita del settore pubblico negli scorsi decenni in Svizzera è stata notevole. Lo dimostra il numero di dipendenti statali: oggi lavorano direttamente o indirettamente per lo Stato svizzero circa 950’000 persone, che rappresentano un quarto di tutte le persone occupate in Svizzera. E questa cifra è in continuo aumento. È quanto emerge da uno studio dell’istituto per la politica economica svizzera (IWP): tra il 2011 e il 2019, la popolazione svizzera è cresciuta dell'8 percento, superando gli 8,6 milioni di persone. Nello stesso periodo, l’occupazione nell’economia privata è però aumentata appena del 7 percento, mentre nel settore pubblico di un buon 12 percento.
La crescente intensificazione della regolamentazione incrementa l’onere amministrativo
L'aumento del personale è il riflesso, non da ultimo, della crescente intensificazione della regolamentazione in Svizzera. Lo dimostra, ad esempio, il numero di pagine della raccolta sistematica della Confederazione, che negli ultimi 20 anni è cresciuto del 50 percento, superando le 75’000 pagine. Queste cifre non includono i regolamenti delle autorità di vigilanza come la FINMA, che estendono costantemente le loro competenze, ad esempio sotto forma di circolari. Questo tocca direttamente anche il settore assicurativo, fra l’altro nell’estensione delle attività relative ai rischi finanziari legati all’ambiente.
Questo non solo aumenta il carico di lavoro per l'amministrazione, ma pesa anche sull'economia svizzera, come mostra in modo interessante un sondaggio dell’amministrazione federale: condotto nel 2022 dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO), tale sondaggio ha dimostrato che circa il 60 percento delle aziende intervistate giudica l'onere amministrativo per la propria azienda «elevato» o «piuttosto elevato». Sono altrettante le aziende secondo le quali negli ultimi anni tale onere è aumentato. Quest’ultimo inoltre si autoalimenta: se nelle aziende si producono più dati che devono essere valutati, aumenta la necessità di personale sul fronte amministrativo, scatenando così un circolo vizioso.
L'autore: Michele Salvi è capo economista dell'Associazione Svizzera d'Assicurazioni ASA.
L'estensione delle regolamentazioni statali ha un prezzo. Secondo un’analisi di Avenir Suisse l’aliquota fiscale è più che raddoppiata dal 1950. In altre parole, oggi lo Stato richiede il doppio della produzione economica rispetto a 70 anni fa, sia attraverso le imposte sia attraverso i tributi. Oggi più di un franco su quattro finisce direttamente nelle finanze pubbliche.
L’espansione dello Stato distorce la concorrenza
Se da un lato lo Stato rivendica una parte sempre maggiore della produzione economica, dall’altro invece ostacola l’economia nel suo processo volto a fornire questa produzione. Offrendo salari superiori alla media si pone in competizione con il settore privato nei suoi sforzi tesi a attirare personale qualificato e mina la concorrenza. Un collaboratore con le stesse qualifiche ed esperienze e in posizione analoga presso la Confederazione guadagna quindi in media quasi il 12 percento in più rispetto a quanto guadagnerebbe nel settore privato, mentre nei Cantoni un buon 4 percento in più e nei Comuni circa il 3 percento in più. Tuttavia, in quanto settore con un fabbisogno superiore alla media di collaboratori altamente qualificati, soprattutto in tempi di forte carenza di questo tipo di personale, il settore assicurativo deve poter contare su un settore pubblico che non faccia concorrenza in modo sleale.
Attrattiva della piazza economica svizzera a repentaglio
Questa crescente impronta del governo danneggia la competitività, sia quella del settore privato in Svizzera sia quella della Svizzera nella concorrenza internazionale. Questa situazione tocca il settore assicurativo in particolar modo: poiché la Svizzera è sede di molte compagnie assicurative internazionali, accanto alla sua apertura al mercato sono fondamentali per il settore una regolamentazione e una vigilanza adeguate nonché la disponibilità di personale qualificato.
La Svizzera è diventata la terza piazza riassicurativa al mondo dopo Stati Uniti e Germania, una posizione che viene sempre più messa in discussione. Fino a quando gli assicuratori internazionali potranno rimanere importanti datori di lavoro e contribuenti in Svizzera?
Essendo un Paese privo di risorse naturali, la cui prosperità si basa su un'economia innovativa, la Svizzera dipende da condizioni quadro liberali e attrattive, dunque da uno Stato forte ma snello. Tuttavia, la crescita smodata dello Stato è sempre più in competizione con l'economia e mette a repentaglio questa posizione di vantaggio della piazza economica. A lungo termine questo danneggia non solo le aziende, ma in ultima analisi anche le cittadine e i cittadini svizzeri.