Cosa sta mutando nel lavoro del broker assicurativo?
Va specificata anzitutto la differenza tra intermediario/broker indipendente e dipendente, ove il vincolo di essere dipendenti da uno a due assicuratori viene oltrepassato dagli indipendenti, i quali hanno un dovere di fedeltà e diligenza solo nei confronti dei clienti. Ciò distingue l’attività rispetto ai consulenti del servizio esterno delle compagnie e degli agenti generali. Da diversi anni, da mero «piazzista» di polizze, il broker è divenuto una figura professionale capace di fornire una consulenza specialistica per la gestione e lo scarico dei rischi che sia trasversale ai prodotti offerti dalle compagnie di assicurazioni. Questo atout è di assoluto interesse per le entità-clienti su cui ricadono numerose responsabilità, i cui rischi non sono scontati, e per cui il mercato assicurativo dispone di soluzioni non tutte adeguate alle necessità del singolo. I confini raggiunti da questa professione sono ragguardevoli.
Come vede situazione e prospettive del settore assicurativo svizzero?
Il settore assicurativo ha di recente superato quello bancario per quanto attiene al contributo fornito a favore del PIL svizzero. Lo sviluppo di cui ha beneficiato il comparto non nasconde comunque delle importanti sfide, come il digitale e la professionalizzazione. Il primo richiede a tutti gli attori di adattarsi al mutato consumatore e alle mutate tecnologie d’uso quotidiano, con la possibilità di ottimizzare taluni processi mediante l’automazione, liberando così risorse da dedicare ad aspetti come l’accresciuta compliance, ad esempio. La seconda mira invece a garantire un elevato livello di consulenza erogato dai propri operatori, tramite formazioni continue e impiego di un maggior numero di laureati.
Quanto il settore assicurativo, intermediari inclusi, contribuisce alla piazza finanziaria ticinese?
Il contributo del comparto assicurativo a favore del cantone è importante in termini di impieghi, di gettito fiscale diretto e indiretto, di numero di apprendisti formati, di peso dei propri consumi, di promozione immobiliare. Il settore è per sua natura uno stabilizzatore del benessere economico. Nello specifico, il settore impiega quasi 3 000 persone in Ticino, con una crescita dal 2011 al 2016 (ultimo dato accessibile Ustat 2018) del 5,3 percento, e contribuisce in termini economici a oltre il 3,5 percento del PIL.
Come stanno agendo gli intermediari assicurativi svizzeri per quel che riguarda il mercato italiano?
Salvo qualche eccezione per i lavoratori esteri in Svizzera, la normativa comunitaria non permette agli intermediari svizzeri di interfacciarsi liberamente con il mercato italiano. Il partenariato con broker esteri è la via da percorrere, qualora sollecitati ad occuparsi di risk-management per clienti con attività oltre i nostri confini. Ciò comporta rinunce in termini di gestione diretta del cliente e una scelta meticolosa di partner affini nel modo di operare. Lo stabilimento all’estero, invece, consente di portare i propri servizi «Swiss made» direttamente oltre i confini nazionali. Il costo di tale operazione non è però irrisorio, e i complessi vincoli da rispettare continuano a scoraggiare i più.
Salvatore Lavorato è Presidente di ASDA sezione Ticino
Il contributo del comparto assicurativo a favore del cantone è importante.