I requisiti prudenziali non sono ancora stati attuati in tutti i casi. Da gennaio 2025 saranno quindi inevitabili misure mirate che non escludono il rifiuto di prestazioni. Priorità degli assicuratori è evitare un impatto negativo sugli assicurati.
La distinzione tra le prestazioni dell’assicurazione di base obbligatoria e quelle dell’assicurazione malattie complementare è oggetto di discussione da qualche anno. La priorità è migliorare la trasparenza e la tracciabilità nel conteggio delle prestazioni supplementari in aggiunta all’assicurazione di base obbligatoria (di seguito «prestazioni supplementari»). Dopo che nel 2020 la FINMA aveva formulato le sue aspettative per il mercato delle assicurazioni malattie, sotto la direzione dell’Associazione Svizzera d’Assicurazioni (ASA) sono state sviluppate le disposizioni quadro settoriali con undici principi, che sono valide dal 2022. Durante la fase di transizione fino alla fine del 2024, le disposizioni quadro settoriali sono servite come base per la rielaborazione e la rinegoziazione dei contratti tra assicuratori e fornitori di prestazioni.
Lacune nell’attuazione nonostante gli strenui sforzi
L’ASA stima che entro la scadenza del 31 dicembre 2024, il 70-80 percento dei 1700 contratti totali soddisferà i requisiti delle disposizioni quadro settoriali. Poiché nonostante gli strenui sforzi ci sono ancora contratti non conformi, i lavori continueranno anche dopo la fine del periodo di transizione. Soprattutto nella regione del Lemano esistono ancora costellazioni nella remunerazione dei servizi medici aggiuntivi che non corrispondono alle disposizioni quadro settoriali.
Al fine di soddisfare costantemente i requisiti prudenziali della FINMA, da gennaio 2025, le prestazioni supplementari senza un contratto conforme potranno essere rimborsate solo in misura limitata. Questo può significare, a seconda delle condizioni assicurative, che gli assicurati dovranno assumersi una parte o la totalità dei costi.
Limitare il più possibile l’impatto sugli assicurati
Gli assicuratori fanno però tutto il possibile per evitare conseguenze negative per gli assicurati. Lavorano ad esempio intensamente per rinegoziare con i fornitori di prestazioni delle tariffe di transizione conformi che possano essere applicate per conteggiare le relative prestazioni. Qualora questo non fosse possibile, gli assicuratori raccomandano alla loro clientela di optare per possibilità di trattamento alternative, per le quali i costi vengono coperti interamente. Tuttavia, l'assistenza medica è garantita in ogni momento attraverso l'assicurazione di base.
Per evitare incertezze durante una degenza in ospedale e per garantire un'evasione della pratica semplice da parte dell’assicurazione complementare, si consiglia agli assicurati di rivolgere tempestivamente qualsiasi domanda al proprio assicuratore. Sul sito dell’ASA gli assicurati trovano inoltre consigli e informazioni nonché le tappe importanti prima di un intervento pianificato: dalla scelta dell’ospedale ai chiarimenti sull’assunzione dei costi.
Fiducia e chiarezza come obiettivo comune
Il direttore dell’ASA, Urs Arbter, ribadisce che garantire prestazioni supplementari tracciabili e trasparenti per gli assicurati rimane la priorità assoluta: «Invitiamo i fornitori di prestazioni, in particolare i responsabili di cliniche e i medici, a contribuire in modo costruttivo alla risoluzione delle sfide rimanenti, al fine di ridurre al minimo l’impatto negativo delle trattative». Solo una stretta collaborazione può rafforzare la fiducia e garantire la qualità dell’assicurazione complementare a lungo termine. (ASA/hzi/ps)