Il 60enne titolare di un dottorato in economia e presidente del Consiglio di Amministrazione della Mobiliare subentra a Rolf Dörig, che lascia l’incarico dopo sei anni. Volgendo lo sguardo al suo mandato, Rolf Dörig ha ricordato un periodo segnato da sfide prevedibili quali la riforma della previdenza per la vecchiaia, ma anche da eventi inaspettati come la pandemia. Nel suo discorso, Dörig si è soffermato in particolare sulle condizioni quadro, sulla previdenza per la vecchiaia e sui rischi maggiori che hanno fortemente condizionato gli ultimi anni, concludendo come segue: «Nonostante l’aumento della pressione normativa (anche da parte dell’UE), in Svizzera continuiamo a godere di condizioni relativamente favorevoli. Tutto questo è tutt’altro che scontato, e richiede l’impegno di noi tutti: società, economia e politica. A tal fine anche il settore assicurativo viene costantemente sollecitato a difendere i propri interessi. Sarà la sfida principale nei prossimi anni».
Dörig affida al suo successore un settore che, secondo lui, rappresenta «un motore fondamentale per il benessere della Svizzera». «Nei sei anni della mia carica certamente non abbiamo cambiato il mondo, ma abbiamo reso la Svizzera un po' più resiliente», ha dichiarato Dörig a Basilea. In occasione della sua nomina, Stefan Mäder ha sottolineato l’evoluzione positiva del settore assicurativo sulla piazza finanziaria svizzera: «Dal passaggio al nuovo millennio nessun altro settore ha registrato una crescita pari a quella assicurativa, che ha raddoppiato il suo valore aggiunto. L’aumento di produttività ha inoltre segnato una crescita superiore alla media», ha affermato Mäder. «In futuro vorremmo che questo fosse più radicato nell'opinione pubblica e, di conseguenza, essere coinvolti nelle tematiche importanti. Le assicurazioni rafforzano la resilienza finanziaria degli assicurati e un settore assicurativo forte aumenta la resilienza della Svizzera. Sono fermamente convinto di questo e intendo adoperarmi in tal senso».
Cambio della vicepresidenza
I 14 membri del comitato direttivo, nel quale sono stati rinominati per un mandato di tre anni Thomas Boyer, direttore generale di Groupe Mutuel, Jean-Daniel Laffely, direttore generale del Gruppo Vaudoise Assicurazioni e Markus Leibundgut, CEO Svizzera di Swiss Life, affronteranno insieme a Stefan Mäder gli obiettivi dell’associazione. Nella vicepresidenza Juan Beer, CEO di Zurich Svizzera, è ora affiancato da Patrick Raaflaub, Group Chief Risk Officer e membro della direzione del gruppo Swiss Re. Raaflaub sostituisce Michael Müller, che da luglio assumerà la direzione del gruppo Basilese, ma che rimarrà nel comitato direttivo dell’ASA.
Subito dopo l'Assemblea generale, Patrick Raaflaub ha dato prova delle sue competenze alla «Giornata degli assicuratori», illustrando con molta chiarezza i numerosi aspetti che distinguono le banche e le assicurazioni: «Una differenza fondamentale è però soprattutto il fatto che il settore assicurativo non rischia una corsa agli sportelli come è successo di recente con Credit Suisse. La situazione di partenza è sostanzialmente diversa, poiché i pagamenti delle assicurazioni sono sempre legati a un caso di sinistro specifico o a un caso di prestazione predefinito. L'assicurato non ha alcuna influenza: il danno esiste oppure no. In parole semplici, le banche hanno passività liquide e attività illiquide, mentre gli assicuratori hanno attività liquide e passività illiquide.», ha spiegato Raaflaub. Il rischio di fallimento esiste ovviamente anche per gli assicuratori, ma rispetto alle banche si ha a disposizione un periodo di risanamento decisamente più lungo. Raaflaub ha quindi messo in guardia dai rischi di una normativa generalizzata per tutti i fornitori di servizi finanziari.
Mantenere attrattiva la piazza svizzera
In linea con il suo relatore precedente Eric Gujer, caporedattore della «Neue Zürcher Zeitung», Raaflaub ha concluso ribadendo l’importanza di preservare l’attrattiva della piazza economica svizzera, evitando di intaccarne la capacità innovativa e di creazione di valore aggiunto. Un indebolimento in tal senso si è delineato con la recente revisione dell’ordinanza sulla sorveglianza (OS), approvata il 2 giugno 2023 dal Consiglio federale. Accogliendo la prassi della FINMA relativa alle riserve nell’assicurazione malattie complementare, la Confederazione ha sancito una prassi per cui non sussiste alcuna base legale. Questo dimostra la tendenza a creare normative anche senza una reale necessità. Per contro, numerosi altri aspetti dell’OS rappresentano compromessi esemplari, di cui dà continuamente prova la democrazia diretta radicata in Svizzera. Sono anche queste condizioni quadro a rendere un Paese attrattivo per le aziende e a consentire al settore assicurativo di espletare in maniera ottimale la propria funzione macroeconomica. (cs/hzi/ps)